Savana JagE-Pace,il balzo del giaguaro 06 agosto 2018 Quando si ha la botta di …fortuna di essere accreditati al
concerto dei Depeche mode, sold out da secoli, secondo voi, noi di Motorirock
possiamo andarci con un’auto qualunque? Certo che no! E allora eccoci scendere
nei garage della redazione a “rovistare” tra i box alla ricerca di quella
giusta. Quella col “cavallino”? Mmm, direi poco adatta ad essere parcheggiata in un
prato. Quella con la capote apribile? Anche lei è alta 3 o 4 millimetri da terra, va mica
bene. E allora? E allora eccolo la, il nostro baby “Jag” che fa capolino mezzo
acquattato dietro alle sorelline a quattro ruote. Lui è davvero il mezzo
perfetto per il concert!Breve ricerca delle chiavi et voilà che
saltiamo a bordo. Dentro è tutto un tripudio di pellami extra lux e finiture
raffinate che il mood minimalista evidenzia solo agli attenti osservatori. Nulla è ostentato ma c’è tutto e tutto al
posto giusto. Un attimo per ambientarsi e fare le dovute regolazioni e via che
si esce in strada. Il caldo è da Sahara! Benediamo l’inventore del
condizionatore e soprattutto dei sedili ventilati che evitano di dover
congelare l’abitacolo per tentar di evitare l’effetto ventosa alla schiena. Ma
parliamo di lui, il giaguaro che dirige l’orchestra dei 240 cavalli che stanno
sotto il cofano. E si, questa è la versione top tra le motorizzazioni a
gasolio. Un due litri quattro cilindri con potenza da primato. E il bello è che
tutta questa cavalleria non porta a consumi esagerati, anzi si leggono sul
computer percorrenze da utilitaria a metano.La spinta invece è decisamente corposa. Già ai bassi regimi spinge che è un
piacere. Il silenzio regna sovrano e le marce si susseguono velocissime,
peccato che i paddle siano solo un optional. Appena usciti dall’autostrada ci appare la “savana” e non possiamo fare a meno
di addentrarci per fare lo shooting
fotografico. Nella stoppa gialla e arida la piccola belva bianca tenta
di mimetizzarsi ma con scarso successo. Spicca come un faro nella notte. Vabbè,
fortunosamente lei non deve cacciare, siamo noi che rischiamo di essere
cacciati dal contadino se ci becca nella sua savana personale e quindi
sloggiamo alla rapida. Ovviamente, complici le quattro ruote motrici, non
abbiamo avuto il minimo problema a gironzolare sul fondo argilloso e
dissestato. Tornati sull’asfalto, godiamo delle panoramiche strade tutte curve
che portano a Barolo e li ci divertiamo un po’ a guidare. Il baby Jag si
comporta pochissimo da suv e molto da sportiva. L’assetto diventa rigido e
reattivo e si riesce a dipingere tra una curva e l’altra. Insomma, che dire? La Jaguar del nuovo corso e riuscita ancora una volta a
creare un prodottino davvero intrigante. Direi che il mood imperante è meno
radica e più tecnologia. E visti i risultati delle ultime creature…ben venga! Roberto Rob Magliano Galleria fotograficaClicca sulle immagini per ingrandire Ricevi le newsSegui gli aggiornamenti di MR |