La Volvo da sempre è conosciuta per le sue capienti e sicure station wagon che, negli anni ’80, in Italia hanno conosciuto un momento moda colossale. Oggi potremmo dire che la casa svedese si è anche affermata alla stragrande come produttrice di suv e crossover. Con quest’ultima nata, la XC40, va a completare una gamma che vede la top XC90 e la middle size XC60, campionessa di vendite nel nostro paese.
L’avevamo già conosciuta e ve ne avevamo ampiamente parlato nel nostro servizio  di ottobre, ma ora l’abbiamo finalmente provata!
E secondo voi, che motorizzazione siamo riusciti ad avere in test drive? Dopo esserci appostati in stile Rambo e con l’aiuto di una “basista” d’eccezione, la mitica Daniela, coordinatrice degli eventi dell’ufficio stampa di Volvo Italia, siamo riusciti a “rapire” una delle rarissime “T5” Turbo AWD  a benzina e pure in versione “R design”! Con lei, (la XC40 non la Daniela…) siamo partiti a bomba in direzione Bergamo. Un bel mix di city, autostrada e statale. Giusto per capire come va la baby XC. Baby poi mica tanto, il corpo vettura infatti, seppur su un’altra piattaforma (la CMA) deriva da quella (SPA)dalle “sorellone” e si sente subito. Piantata a terra sui quattro cerchioni, per l’occasione da ben 20 pollici, riesce a coniugare il confort con la tenuta di strada in maniera esemplare. Appena usciti dalla città, si sfoga la cavalleria, e si fa per dire… la tangenziale milanese alle 2 è miracolosamente sgombra, ma i vari tutor & company ci tengono a bada. Comunque le brevi accelerazioni d’ingresso ci fanno subito intuire che sotto il cofano pulsa un 2.000 4 cilindri turbo declinato nella versione da 247 cavalli. Devo dire che la cavalleria è dolce. Nel senso che è stata spalmata con una curva di coppia che privilegia gli allunghi allo scatto rabbioso stile old Turbo. Insomma, lei va davvero forte ma non ama farsi notare. Il solito garbato ed elegante stile svedese direi.
Dopo un po’ però l’autostrada annoia a morte e allora? E allora inseriamo il magico e futuribile mix di tecnologie Volvo Cars Pilot Assist, City Safety, Run-off Road Protection & Mitigation che ci permettono di mollare il volante e lasciare a loro il compito di guidare l’auto.  Questo per adesso, per motivi di omologazione in base alle leggi dei vari paesi, non resta inserito per più di 30 secondi, ma è sufficiente sfiorare il volante per riattivarlo. Devo dire che inizialmente lascia basiti il fatto che acceleri e freni in base al traffico ma ancor più che sterzi seguendo perfettamente il percorso e tutto in autonomia totale. Tutto ciò è futuro vero e tutto per garantirci maggior sicurezza, non per lasciarci il tempo di chattare o farci la manicure, ricordatelo!
Insomma possiamo ben dire che come sempre, anche il baby suv di lusso creato da Volvo, rispetta le aspettative. Le versioni di lancio subito disponibili saranno, oltre alla T5 del nostro test, anche la D4, dotata del Diesel 2 litri da 190 cavalli. Da dicembre sono già a listino anche le varianti D3 e T3, disponibili in concessionaria nel corso dell’estate. Seguiranno le varianti elettrificate fra il 2018 e il 2019. Prezzi a partire da 31.200 Euro (variante T3), che sarà il primo modello Volvo disponibile con il nuovo motore tre cilindri di Volvo  e 33.350 Euro (variante D3).
Io un test drive in concessionaria lo farei fossi in voi. Di tutte le suv compatte in circolazione questa sicuramente in classe ed eleganza non è seconda a nessuna, anzi.

Roberto Rob Magliano