Come per l'orso Yoghi, dopo il letargo nel Parco di Yellowstone il desiderio di andar per cestini da picnic è un’esigenza irrinunciabile, anche qui in redazione, la voglia di evadere si fa sempre più incontenibile. E allora, dove si va? Ma ovvio, manco a dirlo a prendere la 'Cindy', e poi via subito che si va al mare a fare lo shooting dell'ultima nata. Che per la cronaca, è l'iconica 'Defender' di Land Rover.

Questa volta però in versione '90', ancora più attraente e iconica.
Per i meno fanatici del brand diciamo che '90' sta per passo corto, cioè tre porte anziché cinque e quasi mezzo metro in meno di automobile.
Ma questa non è mica l'unica differenza che può vantare la “Small Land'.
A poco più di un anno dalla presentazione, la casa britannica ha aggiornato le versioni, sostituendo il due litri quattro cilindri da 240 cavalli, col tre litri sei cilindri, ora declinato in tre livelli di potenza: 200, 250 e 300 hp. Stranamente, noi che siamo poco propensi ad accontentarci, l’avevamo anche trovato bello brillante, ma ora che siamo a spasso con la versione 2021 ci rendiamo conto del perché.
Un up grade mica da ridere. Il 'Six' infatti ronza pianissimo rispetto al fratello “four”, tanto da sembrare un benzina. E poi spinge da paura (o/100 in 7.9 secondi che data la mole, sembrano anche molti di meno) con una progressione a salire di giri impressionante. Davvero un gran motore. Esuberante persino nello spostare il peso piuma (2.3 ton.) della Defender.

Insomma, Batman levati proprio che qui di Super eroe c’è già “Lei”. E il bello è che coniuga doti incredibili in fuoristrada puro, ma al contrario della sua antenata, sa anche offrire un confort paragonabile a quello delle lussuose “Cugine Range” che vantano svariati numbers in più sul listino prezzi.

Stupore per stupore: percorrendo un’autostrada che non si può proprio definire tale (la Torino-Savona)… abbiamo potuto riscontrare che, anche se con un coricamento accentuato, dovuto all’altezza più prossima a quella di un condominio che a quella di un’auto, la “Defender” resta comunque salda sulla traiettoria impostata (merito delle sospensioni pneumatiche elettroniche), e non accenna a sottosterzare. Oh, capitemi… non è che stiamo parlando di un assetto da supercar alta 80 cm scarsi ovvio, ma lascia comunque piacevolmente sorpresi.

Il confort all’interno è regale. Seduti lassù ci si sente davvero degli “Alfa”. Si domina la strada e la guida si fa subito gradevole e rilassata. L’unico aspetto che ci ha convinti poco è la concentrazione di azioni su pochi tasti multifunzione, che porta a confondersi notevolmente e costringe a memorizzare le varie opzioni poco intuitive dei pulsanti, anche troppo ravvicinati tra loro.
Detto ciò, l’auto è davvero immensamente affascinante e piacevole. La nuance di colore “Pangea Green” poi, la trovo azzeccatissima per la mole della vettura. Le dà una sorta di tocco retrò attualizzato e con i cerchi da 19 pollici gloss black, diventa pure aggressive il giusto.

La “Land 90” parte da 54.200 euro che passano a 57.400 nella versione “110” passo lungo con cinque porte. La “nostra” (…si perchè, l’ufficio stampa non lo sa ancora, ma non gliela ridaremo mai più…. ce ne siamo innamorati), in versione “SE”, si aggira intorno agli 80mila, ma è straricca di optional (sospensioni pneumatiche, tetto apribile, impianto Meridien da 400 watt e mille altre cosucce interessanti).
Non vi basta? Volete davvero esagerare a tutti i costi? No problem, la “vostra” dovrà certamente essere la versione  “V8 Carpathian Edition” dotata del V8 cinque litri a benzina da “appena”… 525 HP, piazzato sopra dei giganteschi cerchi da 22 pollici e con sospensioni settate per la tracotante potenza.
Il price, ovviamente, è adeguato alle prestazioni… 133.800 euro, optional esclusi ma, tranquilli, di seria a quasi tutto ;-).

Ore 11, il nostro spasmodico desiderio di raggiungere il mare con l’auto, è stato finalmente sedato.
La disponibilità e la squisita cortesia di Max e Katja, i proprietari del “Sirio beach”, il loro paradisiaco e raffinato stabilimento balneare, ci hanno permesso di piazzare “l’inglesina” proprio sul molo del “Sirio”, praticamente in acqua, dove abbiamo potuto finalmente “liberare la Cindy” che scalpitava e realizzare così lo shooting fotografico ;-).
Vi risparmierei il resoconto del prosieguo della giornata ma, è stato tutto talmente perfetto e garbato che mi viene impossibile non raccontarvi delle lacrime agli occhi che ci sono scese all’arrivo del piatto di “Cruditès” di pesce, innaffiato da un “Cà del Bosco” ghiacciato, il tutto mentre eravamo godibilmente seduti in riva al mare e accarezzati da una tiepida brezza. Smetto? Ma potrei anche continuare con uno spaghettino alle vongole veraci con una spolverata di… non ricordo l’ingrediente ma giuro che era spettacolare, fidatevi.
Non vorrei farvi rosicare troppo, in quanto miei lettori ma… l’aperitivo serale, prima del rientro,  accompagnato da un frittino di paranza… In.su.pe.ra.bi.le.!!! Grazie davvero, siete stati adorabili ;-).

Vabbè dai, basta infierire. Il sole sta tramontando ed è giunta l’ora di rientrare. Si risale a bordo dell’incrociatore e via. La strada scorre veloce e silenziosa sotto le ruote della “Defender” e in un attimo siamo sulla via di casa.
Che io adori la Land si è ovviamente capito ma, è davvero un bel mezzo? Si, lo è sul serio. È pensata bene. Affascinante e va davvero forte ma lo fa con una discrezione tipicamente britannica. “Chicchissima” davvero.

Una gran bella giornata che resterà di sicuro nei nostri cuori e da incollare nell’album dei bei ricordi… insieme all’impareggiabile “inglesina”.
See you later.