Volvo V60 T6 Hybrid Plug-in & Mimosa dayA station chic, qui siamo una spanna sopra gli altri 08 marzo 2021
Si, lo so che tutte voi dite costantemente che la giornata dedicata a voi non va festeggiata ma tanto si sa che poi non la pensate mica tutte così ;-) ...e allora iniziamo con un: 'Auguriiiiii donne!!!'.
Ecco fatto, ora possiamo dirvi che dopo aver provato in lungo e in largo gli Hybrid crossover “XC60 T6 e T8”, potevamo farci mancare la versione più tradizionale e direi pure storica di casa Volvo, cioè la Station Wagon? Ovvio che no. Loro le costruiscono da una vita e le realizzano in un paio di taglie: la Medium V60 e la Large V90. Noi abbiamo scelto la più “portabile”, la “V60” in versione Hybrid T6 che con i suoi 4 metri e 76, tanto media non è mica, ma almeno non sfiora i 5 metri in stile incrociatore della sorella ammiraglia. Il “gregge” sceglie il Suv ? E allora a noi vien voglia di viaggiare molto più discretamente in Station Wagon.
Meno appariscenti (...vedi sborone), ma altrettanto pratiche e dimensionate per chi necessita di spazio a bordo, offrono una dinamicità maggiore a parità di capacità di carico. La guida è comunque sempre più precisa, sostanzialmente perché l’altezza tipica del “condominio su ruote”, qui non c’è.
Ovvio poi che ci siano Suv e Suv. Le XC40 e 60 ad esempio, sono progettate più come dei crossover che non dei Suv veri e proprii. Dopo averli testati a fondo, posso dire che non hanno affatto il comportamento dondolante e pachidermico tipico delle utility vehicle, anzi sono sempre molto dinamiche e reattive. Si intuisce che personalmente preferisco le station? E beh, quando poi si tratta di Volvo, viene facile. Negli anni 80, proprio loro hanno scatenato il fenomeno delle wagon con la mitica 245 e non hanno mai mollato.
Ora con le V60 e V90, hanno davvero svoltato. Design azzeccato che fonde l’estrema modernità spigolosa tipica scandinava, con uno charme e un eleganza invidiabili. Vabbè, è ora di parlarvi della “T6”che ci accompagna ormai da quasi un mesetto. Beh, lo potete subito vedere dalle immagini che è configurata nella versione “R Design”, quello più aggressive, con tutte le cornici in nero, i cerchi da 19 pollici e gli pneumatici ribassati. Insomma, basta uno sguardo per capire che se la tira da sportiva, anche se comunque resta sempre confortevole. Anche entrando all’interno l’aspetto non è da meno, con gli avvolgenti sedili regolabili anche nella lunghezza della seduta. La configurazione al volante richiede un istante e subito si trova l’assetto giusto, pregio non da poco e che io adoro …le rare volte che riesco a trovarlo su un auto. Solitamente mi tocca spostare il sedile e lo schienale continuamente, alla ricerca della seduta corretta, senza mai trovare il giusto feeling. La “V60” in versione “T6”, eroga con i due motori abbinati, circa 340 cavalli ( 253 + 87 ). Questo abbinamento Petrol/Electric le regala un dinamismo eccellente, merito anche della trazione che qui diventa integrale AWD e che ci è stata utilissima sulle strade innevate che potete vedere nello shooting. L’ hybrid garantisce sempre ridotte emissioni dagli scarichi, maggiore trazione e una guida potente. Io, sia guidandola in città col solo elettrico che le permette di percorrere una quarantina di chilometri, sia nel misto e in autostrada, l’ho sempre trovata squisita e molto equilibrata. ma se a voi non bastasse, sappiate che ne esiste anche la versione “T8” che con un sovrapprezzo di 4.000 euro, aggiunge altri 50 cavalli a al motore termico, per un totale di 390 hp. Non siete contenti neppure così? Bene, Volvo vi potrà soddisfare con la versione “Polestar Engineered” che esprime ben 405 hp con un telaio specifico e l’impianto frenante curato dalla Brembo. Le tre sorelline partono dai 61.150 euro. 65.150 per la “T8” e 72.400 per la “Polestar”.
Personalmente opterei per l’intermedia “T8” ance se, per la verità, mi è sembrata più che adeguata e divertente già la “T6”. Vedete un po’ voi ;-). Roberto Rob Magliano
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