Il rispetto per ciò che ci circonda, esseri umani compresi, fa parte da sempre della cultura svedese. Credere che si debba avere profonda attenzione delle risorse di questo pianeta è fondamentale e la casa svedese è profondamente impegnata, non solo in campo automobilistico, nella ricerca di un sistema a impatto zero. Lo chiamano “il dovere della sostenibilità” e noi concordiamo in pieno. Per continuare a convivere con questo affascinante pianeta, dobbiamo cercare in tutti i modi di “preservarne le risorse, sviluppando, senza  che le nostre esigenze compromettano i  bisogni delle generazioni future”.
Sostenibile è una parola che contempla una vagonata di fattori: si va dagli investimenti responsabili  alle emissioni industriali, alla salute, sicurezza e mille alti elementi. Gestione acqua e rifiuti, comportamenti etici, lavorazione e riciclaggio e perfino la lotta alla corruzione. Ecco, immaginate la complessità della gestione di tutto ciò. Volvo è coinvolta su molti fronti, alla ricerca del costante miglioramento dei suoi impianti produttivi  per renderli, entro il 2025 ad impatto zero sull’ambiente. Inoltre, ha come obiettivo un milione di auto elettrificate su strada per il 2025. In realtà già nel 2012, Volvo lanciò sul mercato la V60 D6 Twin engine hybrid plug-in con 220 hp. Nel 2014 la XC90 T8 Plug-in da 407 hp e oggi presenta tutta una nuova gamma di mild hybrid diesel e benzina. Ma facciamo chiarezza: la tecnologia Mild Hybrid sarà applicata sia sui motori diesel che sui benzina e, con una nomenclatura un filo contorta, si potranno suddividere così: la lettera indica il tipo di alimentazione, il numero il range di potenza:

B – Brake Regeneration / B4 - B5 - B6
Motori a combustione interna (diesel o benzina) Mild Hybrid

T – Twin Engine / T4 - T5 - T6 - T8
Motori a benzina con tecnologia Plug-in Hybrid

P – Pure
Motori esclusivamente elettrici Pure Electric

Scusate se vi abbiamo provocato un certo qual mal di testa ma sappiate che anche noi siamo rimasti abbastanza basiti sulla suddivisione dei modelli.
La prima motorizzazione ad adottare la nuova tecnologia e la nuova nomenclatura è il diesel D5AWD Geartronic, che è dunque rinominato “B5 AWD Geartronic Mild Hybrid” con 235+14 CV (motore diesel + unità elettrica). Sottolineiamo che la tecnologia Mild Hybrid èprogettata per ridurre il carico del motore e i consumi,a differenza di una Full Hybrid un’auto Mild Hybrid non può funzionare in modalità solo elettrica. Detto ciò, provando la nuova motorizzazione, siamo rimasti stupiti dell’enorme passo avanti fatto in termini di rotondità e progressività di funzionamento. Il motore gira a regimi più bassi con l’ausilio del piccolo generatore da 14 hp e anche il cambio è più fluido e quasi inavvertibile nei passaggi di marcia. Incredibile poi lo stop & start che diventa immediato e inudibile. Insomma, questa tecnologia che si inserisce all’interno del vano motore, è una sorta di kers, che non stravolge ma coadiuva in maniera eccellente il propulsore termico e ne riduce anche le emissioni.

Noi oggi abbiamo provato sia la “XC60 B4 mild hybrid” da 197 + 14 hp, sia la Top performance “XC60 T8 Plug-in Polestar Engineered”. La prima, come già scritto, diventa più “rotonda” e pronda da utilizzare. La seconda, una middle suv al peperoncino ricoperto al wasabi. 405 cavalli alla spina che si possono usare sia in  modalità eletric e viaggiare così nel totale silenzio spinti dal solo “motore a pile” oppure in modalità abbinata, con i due motori che lavorano insieme e spingono con un mix inferocito le due tonnellate della “XC” a velocità fotoniche. Ultimo step,il più antipatico, quello dei prezzi che vanno da 45.150 Euro della piccola XC40 T5 Twin Engine Momentum Geartronic, sino agli 87.550 Euro della top di gamma XC90 T8 Twin Engine AWD Inscription Geartronic.  A presto anche un test drive completo che metterà alla frusta pregi ed eventuali difetti delle svedesine elettrizzate.

Roberto Rob Magliano